Riserva Naturale Farma: cosa vedere e come arrivare

La Riserva Naturale Fama possiede un grande valore naturalistico e storico ed è posizionata nella porzione nord-orientale della Provincia di Grosseto, annidata tra Monticiano e Roccastrada. Collocata sul crinale che fa da confine tra la Val di Farma e la valle del Fosso Lanzo, la riserva occupa un’area di colline elevate, in gran parte coperte da boschi, con pochi spazi per pascoli e colture.

22 agosto 2023 11:05
Riserva Naturale Fama

Il tratto senese della Riserva, delimitato dal torrente Farma, distingue Siena da Grosseto e contiene la bellissima Riserva Naturale Statale di Belagaio. Questo territorio, che mostra la sua selvaticità lungo la strada Siena-Grosseto, conserva aspetti naturalistici unici con una flora peculiare e specie animali endemiche. La Val di Farma è priva di insediamenti umani significativi, ospita solo piccoli villaggi e tracce storiche medievali di ferriere e mulini che hanno lasciato inalterate le caratteristiche naturali del territorio. Le ferriere, fondamentali per la lavorazione del ferro, sfruttavano l’acqua e i boschi per la produzione di carbone e sono una testimonianza preziosa dell’attività dell’uomo in questa zona.

 

Riserva Naturale Farma

 

La Riserva Naturale Farma, alloggiata tra Monticiano e Roccastrada, racchiude il tratto intermedio dell’incantevole vallata incontaminata in cui scorre il torrente Farma, contributo principale del fiume Merse, e la porzione superiore del Lanzo, corso d’acqua lungo che converge nell’Ombrone nei pressi di Paganico. L’area senese della Riserva è delimitata alla riva sinistra del torrente Farma, la cui traiettoria rappresenta il confine tra la provincia di Siena e quella di Grosseto. 

 

All’interno del territorio protetto, in terra grossetana, è ubicata la Riserva Naturale Statale di popolamento animale Belagaio; qui, sul crinale Farma-Lanzo, si colloca il Belagaio, antico feudo castellano, oggi possedimento del Corpo Forestale dello Stato.

 

A chi transita la strada Siena-Grosseto, al livello del viadotto di Petriolo, la Val di Farma si mostra in tutta la sua selvaticità che potrebbe rappresentare un viaggio indietro nel tempo, con pendii ripidi e completamente ricoperti di vegetazione che definiscono una stretta vallata a V, nel cui cuore si scorgono di tanto in tanto le acque del torrente. L’intera Val di Farma, e in particolare la porzione compresa nella Riserva, conserva aspetti naturalistici singolari per la provincia di Siena e tra i più notevoli dell’intera penisola italiana, con la presenza di una flora peculiare e di specie animali rare ed endemiche, che qui ritrovano un habitat ancora incontaminato e immune dalle attività umane. 

 

La Val di Farma è essenzialmente sprovvista di insediamenti umani, salvo i piccoli villaggi di Iesa, Solaia, Scalvaia e Torniella, mentre era più popolata in passato, così come erano più sviluppate le vie di comunicazione lungo la vallata, ora scomparse o ridotte a percorsi avvolti dalla vegetazione, a testimonianza delle attività umane del passato.

 

Sono stati effettuati eccezionali ritrovamenti di manufatti del Paleolitico superiore (20-10.000 anni fa) su alcuni terrazzi alluvionali del Farma, ed esistono molte tracce storiche risalenti al Medio Evo, periodo a cui risalgono le costruzioni dei mulini e soprattutto delle ferriere, autentiche industrie per la lavorazione del ferro che sfruttavano l’energia dell’acqua come i mulini. 

 

Il tratto del Merse nei pressi di Brenna divenne un riferimento per la città di Siena per la macinazione dei cereali, mentre il Farma si trasformò in un autentico polo industriale per la lavorazione del ferro, attività a cui gli abitanti del luogo, svantaggiati dalla scarsità di terreni agricoli, si dedicarono molto presto. In questo modo sfruttarono la grande disponibilità dei loro boschi, per la produzione del carbone necessario alla tostatura e alle successive lavorazioni del minerale. 

 

Nei pressi di Torniella era presente una Ferriera e altri edifici già a partire dal ‘300. Questi furono eretti sul Farma, tuti sul tratto di fiume vicino alla Riserva; una ferriera fu edificata anche vicino al Castello del Belagaio dai Lottorenghi, i signori del castello, e lo stesso fece l’importante famiglia dei conti Ardengheschi, che oggi sono i ruderi di Castiglione sul Farma. Questi edifici furono abbandonati rispettivamente nel ‘600 e nel ‘400, ma restano sul terreno alcuni ruderi e sono visibili ancora oggi varie scorie di lavorazione.

 

La ferriera denominata di “Ruota” era quella più rilevante ma oggi viene chiamata semplicemente “Ferriera”, ed era collocata sulla piana alluvionale del Farma, all’esterno del confine ovest della Riserva. Di questa è ancora osservabile l’intera costruzione e, poche centinaia di metri a monte, anche la diga sul torrente per l’acquisizione dell’acqua. La sua intensa produzione è testimoniata dalla grande quantità di scorie che ancora la circonda e terminò la sua attività tra l‘800 e il ‘900.

 

Mappa Riserva Naturale Fama

 

Come arrivare alla Riserva Naturale Fama
 

Il panorama offerto dalla Pietra e la riserva naturale omonima sono semplici da raggiungere percorrendo la SP73 bis, che unisce Torniella a Monticiano. Da questa arteria principale, intraprendete l’Antica via maremmana, un vecchio tracciato ben conservato e agevole da percorrere, e continuate lungo il cammino fino a trovare un segnale sulla destra (con segnaletica in bianco e rosso) che inizia a salire tra gli alberi fino al belvedere. Per una maggiore chiarezza, riportiamo qui sotto una mappa dell’itinerario.

 

Dove si trova la Riserva Naturale Farma
 

La Riserva Naturale Fama, situata nella sezione nord-est della Provincia di Grosseto, è nascosta tra Monticiano e Roccastrada. Posizionata lungo il crinale che separa la Val di Farma dal bacino del Fosso Lanzo, l’area protetta si trova in un territorio di alture elevate, prevalentemente ricoperte da boscaglie, con escursioni limitate a pascoli e terreni coltivabili.

 

Roccastrada

Situata su un basamento di roccia trachitica, Roccastrada si trova a un'invidiabile altitudine di 475 metri, dominando il versante senese e grossetano e ospitando circa 2.700 residenti. Il paese conserva il suo centro storico, che comprende una bella chiesa del XIII secolo dedicata a San Nicola.